Perché NATURb-Orchids?
Perché troviamo orchidee spontanee sia in aree naturali che urbane. La convivenza in armonia con la natura è possibile nel rispetto della biodiversità e delle sue regole. Lasciamo spazio alla biodiversità vegetale e alle orchidee nei prati urbani diversificando gli sfalci. In questo modo garantiremo la presenza delle orchidee e ci saranno benefici sia per noi che per la natura.
La ricerca svolta dai Botanici dell’Università di Ferrara con il progetto NATURb-Orchids ci permette di capire la distribuzione e lo stato di conservazione delle orchidee in provincia di Ferrara. Le aree di indagine corrispondono principalmente ai territori della provincia di Ferrara e del Delta del Po, fino alla prima parte della provincia di Ravenna. Lungo tutta la costa, aree naturali, residenziali e di villeggiatura si intrecciano a mosaico dando vita ad un paesaggio unico, Patrimonio Unesco. I prati sabbiosi, più o meno ricchi di argilla o salmastri che caratterizzano i lidi Ferraresi, da marzo ai primi di giugno si abbelliscono con splendide fioriture di orchidee. I luoghi di incontro delle orchidee non si limitano quindi alle aree protette e anche in città, a Ferrara, troviamo popolazioni di diverse specie di orchidee. Le puoi trovare anche nel tuo giardino! Sono diversi i cittadini che ci hanno segnalato la presenza di orchidee nella loro proprietà e che ci hanno dato la possibilità di studiarle. Se pensi che un’orchidea spontanea cresca nel tuo giardino, contattaci e mandaci una foto!
Conservazione:
Lo stato di conservazione delle orchidee in provincia di Ferrara desta alcune preoccupazioni. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un calo numerico e alla rarefazione delle specie o, in alcuni casi, alla loro scomparsa com’è il caso di O. anthropophora. Le cause principali sono dovute alla fragilità degli habitat, spesso limitati a pochi m 2 e alla preferenza per le aree aperte e soleggiate come i prati, compresi gli habitat erbacei seminaturali e ruderali anche in ambiente urbano o residenziale. Qui la problematica maggiore è la condivisione dello spazio con l’uomo in particolare la definizione di una destinazione d’uso per i prati, spesso visti come aree a cui associare un servizio (ad es. parcheggio) o lo sfalcio primaverile che segue canoni di decoro urbano. In quest’ultimo caso in particolare, i prati vengono tutti omogenizzati dal punto di vista floristico senza tenere conto invece della grande diversità che contraddistingue i prati. Conoscere la composizione floristica dei prati è il punto di partenza per una corretta gestione della tempistica degli sfalci che permette sia la salvaguardia della biodiversità, sia un risparmio nei tempi e modi di gestione degli sfalci con un immediato risparmio economico. Non tutti i prati sono uguali, anzi. Si potrebbe dire “c’è verde e verde” a ricordare che ogni erba ha un nome e un significato ecologico. È l’attuale frequenza e modalità di sfalcio troppo frequente e anticipato, che omogenizza e banalizza la composizione floristica favorendo le specie che, per le loro caratteristiche morfologiche, ricacciano continuamente e velocemente nuove gemme e fusti vegetativi, soffocando piante con differenti ritmi vegetativi.
Se da una parte lo sfalcio non gestito è un problema perché non tiene conto della presenza di specie rare o protette come ad es. le orchidee e dei tempi di fioritura e fruttificazione, dall’altro, la totale assenza di sfalcio sarebbe problematica per la stessa salvaguardia della biodiversità prativa e delle orchidee. In assenza di sfalcio, infatti, si innescherebbe un naturale processo di successione che in breve tempo porterebbe alla scomparsa delle orchidee per l’aumento della competizione per le risorse trofiche e la luce.
La soluzione? Diversificare lo sfalcio lasciando spazio alla biodiversità e programmando gli sfalci in funzione della composizione floristica dei prati, lasciando fiorire e fruttificare le orchidee, garantendo ugualmente il decoro delle aree urbane. Diverse realtà comunali in Italia lo stanno già facendo, come Milano e Bergamo ad esempio.
Locandina del progetto: